Blog di Lucia Mondella

MARTEDì  8 NOVEMRE ORE 8.30 (Florencia Mastroianni)

Buongiorno a tutti,

mi chiamo Lucia Mondella e ho deciso di rendervi partecipi del giorno più bello della mia vita creando questo blog.

È tutto perfetto,il ricevimento è stato preparato al meglio,gli invitati hanno dato conferma già da tempo e manca davvero poco! Mia madre e le mie cugine sono qui in casa con me per aiutarmi nei preparativi,e tra poco indosserò quel candido vestito che sognavo fin da bambina. La gonna cade morbida sul mio corpo, il corpetto stringe un pochino ma mi sento talmente bella (soprattutto osservando i decori in pizzo) che questi  dolorini sul busto sono più che sopportabili!
Ora però devo andare,sono in ritardo e devo ancora sistemarmi il velo!
Quando ci risentiremo sarò già la signora Tramaglino. Finalmente sarò unita alla persona che amo, all’unico uomo della mia vita, tramite la benedizione di Dio.

Non vedo l’ora!!

 

MERCOLEDI  8 NOVEMBRE ORE 14.30

Eccomi di nuovo a scrivere, perché la giornata che speravo fosse perfetta, non si è rivelata tale.
L’euforia di ieri è svanita insieme al mio matrimonio: la mia cuginetta Bettina è venuta a chiamarmi dicendo che Renzo aveva bisogno di parlarmi urgentemente.
Quando sono uscita, Renzo a malincuore mi ha comunicato la brutta notizia: il curato non ci avrebbe sposati…
Lui era molto preoccupato poiché non si spiegava il motivo decisione del curato, ma aveva capito che non era stata una scelta volontaria. A quel punto ho dovuto spiegargli che probabilmente la motivazione aveva un nome…Don Rodrigo.

 

 

MERCOLEDì 8 NOVEMBRE ORE 17:30 (scritto da Alessandro Montalbano)

Ho appena spiegato a Renzo e a mia madre perchè ho detto che penso che Don Rodrigo sia il responsabile di ciò che è successo e ho deciso di dirlo anche a voi con un post speciale.

Avvenne mentre stavo uscendo dalla filanda qualche giorno fa e fu proprio allora che lo incontrai. Naturalmente io lo ignorai e credo che sia stato proprio questo il mio sbaglio: il mio rifiuto deve averlo spinto a fare quella scommessa di sedurmi con il suo cugino e deve essere proprio per questo che ora ci ha impedito di sposarci minacciando Don Abbondio. La vergogna fu tale che l’unica a cui sono riuscita a dirlo è stato Fra Cristoforo, inoltre non volevo inquietare mia madre. Appena l’ho detto Renzo è impazzito dall’ira nonostante io, pure in lacrime, cercassi di calmarlo dicendo che la provvidenza divina non poteva lasciare un simile atto impunito. Per fortuna poi intervenne mia madre che disse a Renzo di andare dall’avvocato Azzecca-garbugli affermando che si trattava di una cima d’uomo e che quindi avrebbe sicuramente potuto aiutarci. Partito quindi con tre capponi, datigli da mia madre per non arrivare a mani vuote da dottor Azzeccagarbugli, Renzo si è quindi diretto a Lecco e io attendo con ansia che torni con buone notizie.

GIOVEDì 9 NOVEMBRE ORE 1:00

Buonasera sto scrivendo mentre sono a letto: ci sono stati sviluppi e purtroppo non tutti positivi, ma andiamo con ordine. Un cappuccino, di nome fra Galdino, che girava il paese elemosinando noci, venne a trovarci e fu allora che mi venne un lampo di genio, decisi di chiedergli di dire a padre Cristoforo di venire da noi poverette. Lui ci avrebbe potuto aiutare aiutare ne ero certa. Per cui gli riempii la bisaccia di noci così da esser sicura che andasse subito da padre Cristoforo. Appena se ne fu andato Renzo tornò con uno sguardo furibondo e ci ha detto che l’Azzeccagarbugli non ci avrebbe aiutati e di essere stato cacciato in malomodo. Fortunatamente sono riuscita a calmarlo o avrebbe potuto ammazzare Don Rodrigo e non voglio che lui si rovini così. Davvero incredibile che il giorno potenzialmente più bello della mia vita si sia trasformato in questo. Speriamo in bene per domani. Buonanotte.

11 NOVEMBRE 1628 ore 9:00

Scusate per l’assenza di questi ultimi giorni ma sono successi molti
imprevisti.
Devo assolutamente raccontarvi cos’abbiamo tramato io e Renzo ieri sera per riuscire a celebrare il mio matrimonio.
Mia mamma si è ricordata che per essere maritati occorre solo pronunziare la frase “tu sei mio marito” e viceversa davanti al curato, quindi abbiamo pensato a come incontrare Don Abbondio e riuscire a ingannarlo.
Mi sono sentita in colpa al pensiero di attuare un piano così folle ma non ci è venuto in mente altro..

Trovati i testimoni, Gervaso e Tonio, ci siamo recati alla casa del curato.
Dopo aver distratto Perpetua, siamo entrati nella casa del curato e prima che Don Abbondio potesse  capire Renzo, aveva quasi finito di  pronunciare la frase.
Io però non feci in tempo a dire la mia parte perché il curato mi lanciò una coperta addosso.

Don Abbondio si rinchiuse nella sua camera e mentre Perpetua si recò da lui, io mia madre e Renzo uscimmo dalla casa.
Avevamo intenzione di rifugiarci a casa di mia madre,ma incontrammo Menico che, dopo averci raccontato di aver avvistato i bravi, ci comunicò che Fra Cristoforo ci stava attendendo al Convento.
Ci incamminammo quindi verso la direzione che ci era stata comunicata…

 

Monza, Sabato 11 Novembre 1628 ore 22:30 (scritto da Alessandro Montalbano)

Sono tornata e finalmente posso dirvi quello che è successo e sappiate che non ci crederete per quanto è assurdo ma scrivo da un convento di Monza che mi sta ospitatando, faccio fatica, perfino io che l’ho vissuto, a crederci ma ora vi spiego come ci sono arrivata. Dopo esserci diretti da Fra Cristoforo, lui ci disse di lasciare il paese finchè le acque non si fossero calmate, mandando me e mia madre a Monza con una lettera per il padre guardiano, dato che voleva farci stare al convento della città, e invece Renzo a Milano. Non immaginate quanto sia stato doloroso per me lasciare il mio amato paese, ma non potevo fare altro purtroppo. Il barcaiolo ci lasciò sulla sponda opposta dell’Adda e lì il calesse ci aspettava già per portarci a Monza. Fu allora che dovetti separarmi da Renzo, che doveva andare a Milano. Incredibile, dovremmo essere sposati e guarda invece cosa ci sta succedendo. Non riuscii in alcun modo a trattenere le lacrime mentre lo vedevo lentamente sparire. Arrivati al convento dei cappuccini il conducente del calesse fece subito chiamare il padre guardiano che, una volta letta la lettera di Fra Cristoforo, disse: “Solo la signora potrà essere loro d’aiuto” e ci invitò a seguirlo al convento delle monache dicendo di camminare a una certa distanza per evitare brutte voci. Lungo la strada non potei non chiedergli chi fosse la signora e lui mi disse che si trattava di una monaca di famiglia molto ricca e potente che nel convento era rispettata come se fosse la Badessa e che, se  avesse voluto, lei ci avrebbe senz’altro permesso di restare.
Quando arrivammo, dopo essere entrate, il padre guardiano andò a chiamare la signora. Quando tornò ci portò al parlatorio dove c’era una finestra con una grata dalla quale apparve una monaca che era la cosiddetta “signora” che mi chiese dettagli sulla vicenda. Mi vergognai un bel po’ ma per fortuna a quel punto il cappuccino spiegò per me. Fu tremendo: già per me si trattava di qualcosa di estremamente difficile, figuriamoci con lei che insinuava; fortunatamente mia madre spiegò la situazione dicendole del mio impegno con Renzo e che io non sopportavo Don Rodrigo. La signora zittì mia madre che non era stata interpellata ed io vincendo la mia ritrosia, ho confermato la versione di mia madre. Lei fortunatamente mi ha creduto e ha deciso di aiutarmi. E adesso sono qui dove la signora ha stabilito. Mi chiedo cosa sia successo a Renzo, spero stia bene e che questa situazione si risolva al più presto. Per oggi è tutto. Buonanotte.

 

Monza, Venerdì 1 Dicembre 1628 ore 22:30 (scritto da Montalbano Alessandro)

 

Salve, è passato un po’ dall’ ultima volta e sono successe un bel po’ di cose che ora sto per raccontarvi. Sono ancora a Monza come ospite della Signora ma recentemente ci è arrivata notizia che hanno arrestato alcuni capi della rivolta a Milano e che uno è scappato, io e mia madre pensavamo che potesse trattarsi di Renzo e la fattoressa confermò questo sospetto. Sentire questa cosa mi ha lasciata senza parole soprattutto perchè lei disse che rischiava l’impiccagione. A causa di questa notizia rimanemmo angosciate per un po’ di giorni fino a quando un giovedì giunse un pescaiolo di Pescarenico che spesso si recava a Milano e ci informò che Renzo era in salvo nel Bergamasco, fu davvero un gran sollievo almeno ero sicura che Renzo non rischiasse più la vita. Il giovedì dopo il pescaiolo ci confermò la fuga felice di Renzo anche se non c’erano notizie precise dato che Padre Cristoforo non aveva saputo nulla da Padre Bonaventura. Il giovedì dopo ancora il pescaiolo non tornò e quindi mia madre decise di tornare a casa per parlare personalmente con Padre Cristoforo.

Perciò adesso sono qui da sola a Monza lontana sia da Renzo che da mia madre e ho paura dato che sono successe talmente tante cose che non so assolutamente più cosa aspettarmi. Vedremo intanto vi auguro una buonanotte.

 

Dicembre 1628 (scritto da Alessandro Montalbano)

 

Buongiorno, devo assolutamente raccontarvi cosa mi stà succedendo perchè mi trovo in una situazione davvero orribile, la più orribile che avrei mai potuto immaginare, mi trovo all’interno del castello di un certo Innominato. Sono stata rapita, ma perchè proprio io.

Iniziò tutto in una giornata nella quale la signora mi chiese di svolgere una commissione per i cappuccini. Lungo il tragitto fui fermata da una carrozza di quelli che pensavo fossero viaggiatori che avevano smarrito la strada. Non feci in tempo ad indicare loro la via che un uomo enorme mi prese per la vita e mi buttò sulla carrozza, non importava quanto urlassi o li implorassi non c’era alcun verso di far cambiare loro idea, loro dicevano di non volermi fare del male ma ero talmente spaventata che svenni. Quando mi svegliai cercai di buttarmi dalla finestra della carrozza ma fui fermata da un uomo che mi ribadì che loro non volevano farmi del male, tuttavia lo spavento era tale che continuai ad implorarli dicendo loro di chiedersi come si sarebbero sentite le loro figlie e mogli nella mia situazione ma non c’è comunque stato verso perciò non potei fare altro che iniziare a pregare durante il lungo viaggio. Appena lo sportello della carrozza si aprì mi trovai davanti una vecchia che con voce dolce mi invitava ad uscire,io avrei voluto urlare ma quell’uomo mi disse che mi avrebbe di nuovo soffocato l’urlo col fazzoletto, non potei quindi fare altro che salire sulla portantina. Mentre salivamo sul castello non potei non chiedere alla vecchia chi fosse e dove mi stava conducendo, lei cercò di tranquillizzarmi ma senza successo infatti io continuai ad implorare la mia liberazione invocando anche il santo nome della vergine Mara ma niente. Arrivati al castello la vecchia mi portò su una stanza e la vecchia mi invitò a mettermi sul letto ma io decisi di rimanere rannicchiata sul letto invece. Ad un certo punto entrò un uomo che era il signore del castello disse qualche parola alla vecchia a cui non prestai ascolto per quanto ero spaventata. Ad un tratto l’uomo si avvicinò a me e mi ordinò severamente di alzarmi, io scuotei solamente la testa, allora lui mi disse che non voleva farmi del male; a quel punto io mi misi in ginocchio e lo implorai di uccidermi per non patire quell’inferno, lui disse di nuovo di non volermi fare del male e allora io gli chiesi pietà in nome di Dio, lui mi rimproverò dicendo che volevo incutergli timore invocando il nome di Dio, io continuai ad implorarlo di rimandarmi da mia madre. Ad un certo punto lui chiuse solo dicendo: “Domattina” e ordinò alla vecchia di tenermi allegra, farmi mangiare e farmi dormire nel letto. La vecchia cercò di eseguire gli ordini dell’uomo ma io tornai a stare rannicchiata in un angolo e anche quando arrivò la donna con la cena non mangiai nulla.

La notte ero talmente disperata che chiesi alla vergine Maria di salvarmi pronunciando un voto di castità.

Dopo di esso ripensai al: “Domattina” detto da quell’uomo e sono speranzosa, con questa speranza riuscii ad addormentarmi.

Adesso è mattina del giorno dopo e spero che ci saranno sviluppi positivi. A presto

 

Domenica 10 settembre 1628 (Alessandro Montalbano)

 

Buonasera, devo raccontarvi alcune cose, è incredibile ma sembra che le mie preghiere siano state ascoltate.
Ora sono libera, quello che era il mio sequestratore ha deciso di liberarmi, ma andiamo con ordine.
Qualche giorno fa dopo essermi svegliata sono stata confortata dall’anziana signora, ma il bello è che poco dopo sono arrivati Don Abbondio con un’altra donna che mi hanno detto che ero stata liberata. Dissi di aver perdonato il bandito e andai insieme alla donna alla casa sua dove fui accolta dalla sua famigliola e reincontrai finalmente anche mia madre a cui raccontai tutto quello che mi era succcesso e la indussi anche a non provare odio per Don Rodrigo dato che Dio non vuole che ci odiamo a vicenda.
Per oggi è tutto, spero che la situazione continui ad evolversi positivamente in questo modo e soprattutto spero di sapere qualcosa sul mio amato Renzo.
A presto

 

Mercoledì 20 Dicembre 1628 (Alessandro Montalbano)

 

Buongiorno, le cose stanno andando bene adesso, mi trovo a Milano come ospite di Donna Prassede così da essere al sicuro da Don Rodrigo, Inoltre qualche giorno fa ci sono arrivati cento scudi dall’Innominato, allora io dissi a mia madre del mio voto e anche di dire a Renzo con una lettera di esso oltre ad inviargli una parte del denaro.
Inoltre proprio di recente ho scoperto che lui è in salvo e che ha scoperto del voto perciò avevo deciso di provare a dimenticarlo ma quando Donna Prassede mi ha inziato a parlare male di lui definendolo un delinquente tutti i pensieri di dimenticarlo sono svaniti nel nulla e l’ho difeso dalle accuse. Per cui non posso farci niente, amerò sempre Renzo e so che lui ama me e mi spezza il cuore sapere di non poter essere felice con lui ma non posso infrangere assolutamente il mio voto, sarebbe come tradire la Vergine Maria. Mi accontenterò di sapere che sta bene.
Per ora è tutto, buonanotte.

 

31 Agosto 1630 (Alessandro Montalbano)

 

Buongiorno, sono molti mesi che non scrivo ma è successo di tutto.
Per prima cosa c’è stata l’invasione dei Lanzichenecchi che hanno distrutto e saccheggiato ogni cosa ma il peggio è stato che quando se ne sono andati ci hanno lasciato la peste e da allora tutto ha iniziato ad andare a rotoli anche io sono ancora nel lazzaretto convalescente.
Tuttavia fortunatamente giusto oggi ho finalmente rivisto dopo tantissimo tempo Renzo, io gli ho comunicato la mia volontà di rispettare il voto ma Padre Cristoforo ha detto che viste le circostanze in cui mi trovavo quando ho pronunciato il voto non c’era alcun problema e lo ha sciolto.
Questo mi ha reso estremamente felice, ora devo soltanto guarire e quando questa pestilenza sarà finalmente passata potrò finalmente sposare il mio amato Renzo.

 

Settembre 1630 (Alessandro Montalbano)

 

Salve a tutti, ci sono stati degli sviluppi positivi perchè un temporale ha spazzato via del tutto la peste e io sono guarita, purtroppo la pestilenza si è portata via Donna Prassede e Padre Cristoforo, ma per quanto questo sia triste io devo andare avanti e sono finalmente pronta a tornare al mio amato paese.

 

Autunno 1631 (Alessandro Montalbano)

 

Salve a tutti è passato un anno dall’ultimo post ma è che non sentivo il bisogno di scrivere e questo sarà il mio ultimo post.
Per dirla in breve io e Renzo siamo finalmente sposati e stiamo vivendo in un paese nuovo dove Renzo ha acquistato un filatoio e finalmente posso affermare con certezza una cosa, sono felice e mi piace la mia vita così come è, sono insieme all’uomo che amo, abbiamo la nostra famiglia felice e gli affari stanno andando benissimo, vedo un fututro roseo davanti a me e alla mia famiglia e non sono affatto preoccupata per il futuro anzi tutt’altro.
Come ho detto questo è il mio ultimo post e ringrazio tutti voi lettori per aver seguito questo blog e arrivederci a tutti.

 

12 Dicembre 1631 (Trucco Martina)

È mattina, sento delle voci, mi avvio in quella direzione. Davanti a me c’è Renzo, non riesco ad esternare quello che provo , mi sento trattenuta e non mi sbilancio molto nell’esprimere la mia felicità. Renzo mi risponde anche lui in modo freddo. Non so cosa dire… ma poi mi viene in mente di parlare di Fra Cristoforo  e della sua morte, il tempo sembra non passare mai, senza pronunciare altro Renzo decide di andare da Don Abbondio per decidere del matrimonio mentre io aspetto a casa. Al suo ritorno mi comunica che Don Abbondio ha ancora mille titubanze riguardo alla celebrazione, per prima cosa ha paura che la condanna su Renzo possa in qualche modo metterlo nei guai ma soprattutto che Don Rodrigo non sia veramente morto.

Decidiamo allora di andare noi stessi dal curato, dopo un po’ ci raggiunge nuovamente Renzo  che porta il sagrestano a confermare la morte di Don Rodrigo e la presa di possesso del palazzo da un noto marchese .

Guardo attentamente il viso di don Abbondio, alla conferma della morte di don Rodrigo diventa più disteso e inizia a parlare in maniera più disciolta, fissa addirittura una possibile data del matrimonio, l’unico intoppo ancora era la condanna di Renzo . Alla fine usciamo più sereni e tranquilli.

13 Dicembre 1631

  Oggi abbiamo ricevuto una visita inaspettata. il marchese erede di don Rodrigo si è deciso ad acquistare i nostri beni ad un valore doppio rispetto  a quello stimato, per noi sarebbe una gran fortuna ma è Renzo che deciderà cosa fare chissà come mai il marchese ci ha proposto quest’offerta, probabilmente voleva rimediare a tutto il male che il suo predecessore ci aveva fatto .

14 Dicembre 1631

Renzo ha finalmente accettato la proposta del marchese, noi due ci siamo finalmente sposati e siamo andati a vivere in un paese, in cui non mi sono trovata molto bene con i miei compaesani.

Renzo ha cambiato idea e ora vuole comprare un filatoio con suo cugino, quindi ci trasferiamo in un altro posto.

Ad un anno dal mio matrimonio è nata Maria, la mia prima figlia, sono molto felice e sono sicura che avró altri figli.

 

 

Un pensiero su “Blog di Lucia Mondella

I commenti sono chiusi.